Della battaglia di Occhiobello sapevo quel poco, pochissimo, che riportano i libri di scuola. Mi è capitato spesso, negli anni, di chiedermi quale storia ci fosse dietro a quell’epigrafe che è affissa nella nostra sede comunale e che riferisce lapidariamente l’evento.
La storia è fatta anche di coincidenze e così un giorno il giornalista Maurizio Romanato, che conoscevo già come grande esperto del nostro Risorgimento, mi fece una proposta. Con quel suo modo garbato e sicuro delle persone di cui ci si può fidare, mi prospettò l’opportunità di cercare nel nostro passato, capire i fatti e le loro conseguenze. Ma, soprattutto, mi disse che gli interessavano gli uomini che avevano animato e deciso la storia. Non avevo di fronte un accademico, ma un giornalista, sapevo che la ricerca sarebbe stata indirizzata alla verità attraverso un’indagine scrupolosa, come per un fatto di cronaca.
Mancava poco più di un anno al bicentenario della battaglia di Occhiobello e iniziammo un percorso per noi nuovo creando un comitato scientifico di polesani che progettasse un convegno di studi ed eventi culturali collegati.
Scoprimmo che, in questo territorio, si decisero le sorti dei nostri antenati: la voglia di unità era nell’aria, ma tra le nostre sponde fu, forse, persa un’occasione. Leggendo gli atti scoprirete perché.
Il convegno, coordinato dalla professoressa Renata De Lorenzo, ha, infatti, messo in luce aspetti nuovi grazie agli originali contributi degli studiosi che si sono concentrati, in particolare, sull’evento dell’aprile 1815 e in generale sulla campagna di Murat che tra Ferrara e Occhiobello subì una battuta d’arresto decisiva.
L’anniversario del bicentenario è stata un’intuizione messa al servizio della conoscenza della nostra storia, che ha meritato una riflessione approfondita. È per questo che le scuole del territorio hanno sviluppato un percorso parallelo di ricerca e studio che rimarrà nella formazione degli studenti ben oltre i testi scolastici.
Ci è sembrato giusto, inoltre, ricorrere ad altre risorse culturali per arricchire l’anniversario. La nostra scuola di teatro, ormai riconosciuta a livello nazionale, ha prodotto un film dal titolo Come mirano giusto costoro che ha completato il quadro di quell’aprile 1815: truppe, generali, interessi politici, ma anche la gente, il popolo affamato e disorientato. Un punto di vista interno, familiare e popolare che mancava al mosaico di combattimenti e strateghi.
A esso si affianca un documentario, dove nulla è lasciato all’immaginazione, che si avvale del contributo di storici prestigiosi.
Tutto non si è esaurito tra le mura comunali. L’amministrazione comunale di Occhiobello, nell’aprile 2015, ha infatti organizzato la ricorrenza del bicentenario della battaglia unendosi, per la prima volta, alle città che già da tempo fanno parte della “rete murattiana”: Tolentino, Cesenatico, Macerata, Pollenza, Rimini, Castel di Sangro e Pizzo Calabro, rinsaldatasi proprio per l’occasione.
I comuni hanno progettato un manifesto che è stato esposto per tutto il 2015 in ciascuna località a indicare l’unità di intenti e i vari eventi pensati per dare una continuità al tema della campagna murattiana. Si sono ospitati vicendevolmente, ciascuno durante il proprio evento.
Il bicentenario non è stato concepito come un unicum da esaurire nell’anno, ma come il punto di partenza di un evento culturale caratterizzante il territorio, anche in futuro. Entrare a fare parte della rete Murat, ha significato per il comune di Occhiobello un’apertura verso altre realtà nazionali con cui sono stati avviati legami e utili scambi. L’amministrazione comunale ha partecipato così alle rievocazioni sia a Tolentino sia a Pizzo Calabro e ha portato un contributo diretto illustrando il progetto di Occhiobello.
E, proprio per i motivi citati, anche la presentazione del volume, che intende essere un contributo base per gli studi sui prodromi dei Risorgimento, non si esaurirà in sede locale.
Mi sento di dire che tutti insieme abbiamo fatto un ottimo lavoro, divenuto la forma di un’idea che ha trovato sostanza.
Daniele Chiarioni
Sindaco di Occhiobello
In copertina:
François Gérard (1770-1837) ritratto di Gioacchino Murat, 1808, part., proprietà privata