Capitolo I: Il Polesine tra ottocento ed età giolittiana di Daniela Baldo
La situazione socio-economica
Capitolo II: La guerra mondiale dal fronte interno
Le ripercussioni della guerra nel Polesine tra la popolazione civile, sulla stampa e nelle cronache locali; 1915 Entrata in guerra dell’Italia
1916 Il secondo anno di Guerra
1917 Il terzo anno di guerra
1918 L’ultimo anno di guerra
Le conseguenze della guerra
I necrologi sui quotidiani locali dei soldati polesani caduti: Alessandro Vitturi, Senesio Nob. Cappello, Pietro Soldati, Giuseppe Bordin, Aldo Toma, Nino Serafini, Aldo Monti, Pio Migliorini, Guido Candiollo, Lionello Caffarati, Alessandro Campo, Umberto Tonini, Oreste Mazzucato, Ferruccio Berger, Pietro Finotti, Gian Giacomo Badini di Bellasio, Gino Ancona, Carlo Bonafini, Angelo Casalini, Giuseppe di Rorai
Il corriere del Polesine
Il Popolo
Capitolo III: I caduti polesani di Daniela Baldo, Fiorenzo Rossi e Clara Sandon
Le fonti
I caduti
La guerra
Dalla cronaca alla storia
Capitolo IV: I monumenti. Il marmo, il bronzo, il mattone di Leobaldo Traniello
Appendice: Elenco dei caduti polesani distinti per paese: Adria, Ariano Polesine, Arquà Polesine, Badia Polesine, Bagnolo di Po, Bergantino, Boara Polesine, Borsea, Bosaro, Bottrighe, Buso – Sarzano, Ca’ Emo, Calto, Canaro, Canda, Castelguglielmo, Castelnovo Bariano, Ceneselli, Ceregnano, Concadirame, Contarina, Corbola, Costa di Rovigo, Crespino, Crocetta, Donada, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine, Fratta Polesine, Gaiba, Gavello, Giacciano con Baruchella, Grignano Polesine, Guarda Veneta, Lendinara, Loreo, Lusia, Massa Superiore, Melara, Occhiobello, Papozze, Pettorazza, Pettorazza Grimani, Pincara, Polesella, Pontecchio Polesine, Porto Tolle, Ramodipalo, Rosolina, Rovigo, Salara, Salvaterra, San Bellino, San Martino di Venezze, Sant’Apollinare con Selva, Stienta, Taglio di Po, Trecenta, Villa d’Adige, Villadose, Villamarzana, Villanova del Ghebbo, Villanova Marchesana. (D.B.)
Bibliografia
Indice Generale
Forse nessuno poteva immaginare, negli anni precedenti il conflitto, il prezzo che si sarebbe dovuto pagare per quella che doveva essere una guerra di pochi mesi. Oltre seicentomila morti solo in Italia (quasi 9 milioni tra tutti i paesi belligeranti, con 6 milioni di feriti), intere città da ricostruire, un’economia da rinnovare. Sul clima politico prima della guerra, sul comportamento dei militari al fronte e dei civili a casa durante gli anni di guerra, sul dopoguerra e le sue conseguenze esiste una letteratura vastissima.
Questo volume intende ripercorrere tali momenti, particolarmente negli anni incerti della vigilia, poi in quelli durissimi di guerra, infine nel dopoguerra con la celebrazione della vittoria ma anche del sacrificio, visti con un’ottica particolare, da un punto di osservazione lontano dai centri decisionali politici ed economici, ma abbastanza vicino geograficamente al teatro delle operazioni militari: il Polesine. Il tutto documentato dai giornali locali, pubblicati a Rovigo, specie Il Corriere del Polesine e Il Popolo, che più della stampa nazionale riflettono le posizioni delle forze presenti nella provincia. La realtà, o qualcosa di più vicino ad essa, appare invece dai due documenti usati in questo libro come fonte di informazioni, un Albo d’oro dei militari caduti nella Guerra 1915-18, edito dal Ministero della Guerra su informazioni dei Comandi militari, da cui si sono estratti i nomi dei caduti provenienti dal Polesine, e un’indagine dell’Accademia dei Concordi del 1938 presso i Podestà dei comuni polesani. I dati provenienti delle due fonti, raccolti e confrontati dalla stessa Daniela Baldo, sono stati poi messi insieme in un unico archivio: ma l’integrazione dei due documenti ha consentito di avere una base informativa riguardante 4632 caduti, che se non è probabilmente completa rispetto alla realtà, ha margini di errore nelle informazioni riportate la cui precisione è valutabile abbastanza agevolmente.