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Le ricette de “La vècia” Bianca. Cucina polesana d’autore
ESAURITO

Le ricette de “La vècia” Bianca. Cucina polesana d’autore

di Giovanni Caniato

Categoria: ETNOGRAFICA Tag: Giovanni Caniato
Anno: 2004
Pagine: 188
ISBN:
  • Descrizione

Presentazione
Breve nota linguistica e avvertenze

Pontecchio al tempo degli elfi e delle rane di Luciano Coniato
Storia de “la Vècia”

Parte prima
Primi:
Quello che è necessario avere
Quello che è necessario saper fare
Tagliatelle, Pasticcio, Tortellini, Cappellacci
Risotto:
Risotti con le verdure
Risotti con la carne
Zuppe:
Altri primi

Parte seconda
Secondi:
Carni, Pesce, Frittate

Parte terza
Contorni:
Verdure ed altro

Parte quarta
Dolci, liquori e altro:
Dolci, Marmellate, Liquori e altro

Racconti:
La guerra
Arrivano le feste
Neve a febbraio
Piatto in faccia e piatto in testa
Il maiale di Ciucia
Oca conservata nello strutto
Il giorno dei morti
A Pasqua
Peperone del Sud
È scoppiata la marmellata di cachi

Questo libro sviluppa un’idea nata a tavola la notte del 31 dicembre 1999 ed è un omaggio di tutta la famiglia e mio, a Bianca Caniato Paparella, La Vècia, che attraverso la sua attività ha salvato antichi segreti, qui scala per un viaggio a ritroso.

La nostra cuoca … in tanti anni di attività, ha divulgato il patrimonio gastronomico ricevuto da sua madre (Eugenia Gramegna, sposa di Luigi Caniato), dalla zia (Teresa Caniato, sorella di Luigi e piccola-grande zia di noi tutti) e dalla suocera (La Vecia, madre di Albano Paparella). Migliaia sono stati i frequentatori della sua trattoria divenuta mito al Passo di Pontecchio. Là, tra il 1954 e il 1997, si entrava per la gioia del palato e si usciva rammendati nell’anima.

Questo libro intende recuperare, come può, parte di quell’emozione, accompagnandola con racconti che sono voluta trasformazione fantastica del reale e con immagini dovute alla perizia di Arcangelo Piai. E, dato che parliamo di perizia, ricordiamo anche quella di Luigi Paparella (primogenito della Bianca), nato disegnatore e pittore, divenuto architetto e ancora capace di commuovere chi medita le sue punte a china e i suoi disegni a matita.

Giovanni Caniato

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