Questa « storia della città di Rovigo » è il frutto di una attenta ricerca su documenti di difficile reperimento ed è per questo che la possiamo considerare un dono gradito e pregevole offertoci dal nostro concittadino Luigi Stocco non nuovo a interessanti pubblicazioni del genere.
Essa, colmando una avvertita lacuna, rappresenta una proposta di acquisizione culturale e di approfondimento per noi Rodigini, assumendo anche valore di pregevole documento e di attento studio dello sfondo storico e politico della nostra città.
La pubblicazione descrive la storia difficile, a volte drammatica, di una città che, con un passato degno del migliore interesse, ha dimostrato di essersi sempre sforzata, con la intelligenza e l’impegno dei suoi figli migliori e con il fonda- mentale impegno morale e politico di tutti i suoi abitanti, di volersi aprire un varco verso nuove frontiere, di voler oltrepassare le barriere di un condizionante isolamento, di voler farsi viva e autorevole accanto alle altre città limitrofe.
Il contenuto di questa pubblicazione era stato nel passato soltanto episodicamente e isolatamente studiato e approfondito, per cui disporre oggi finalmente di una versione organica della storia che direttamente ci interessa, avere la possibilità anche critica di esaminare tutti gli elementi che sono concorsi a formare la nostra storia, ci pone finalmente nella condizione obiettiva e serena di esprimere una valutazione sul nostro passato.
Anzi è proprio nell’impegno di definire organicamente la storia di Rovigo che questa pubblicazione offre un sostanziale contributo al dibattito sulla nostra città. La pubblicazione purtroppo si interrompe al 1866, ma ciò più che difetto o carenza deve essere inteso come invito e stimolo a quanti credono importante e valida la funzione conoscitiva e rigeneratrice della storia per completare l’iniziativa intrapresa da Stocco: pubblicista ferrato e sicuro di sé.
Ci sembra fuori discussione la validità del contributo che questa pubblicazione può recare alla maturazione di una coscienza politica cittadina, ad un esatto inquadramento del nostro passato, all’arricchimento di un contributo sulla individuazione della funzione svolta, in epoca remota, dalla nostra città.
La conoscenza del passato costituisce sempre un criterio di valutazione e di azione in quanto il passato non può non avere stretta connessione con il contemporaneo e le vicende narrate, in maniera efficace, lucida e sobria, condensano la storia tormentata e contrastata di una città sempre alla ricerca, ieri come oggi, di una affermazione e di un affrancamento che la sua fervorosa popolazione, con alterne vicende, si è sempre sforzata di conseguire.
Un’opera dunque questa di grande interesse e di notevole livello scientifico, che appare di ottimo ausilio per i cittadini e per tutti quanti si occupano di problemi storici del Veneto facendo essa perno su una documentazione rigorosamente interpretata e che fortunatamente è stata rivalorizzata e tolta dall’oblio.
Alla Banca Popolare del Polesine che ha reso possibile questa prestigiosa iniziativa non può non andare un riconoscente pensiero per aver contribuito con rara sensibilità e spiccato gusto culturale, a riscoprire gli avvenimenti storici della nostra città e ad offrirli alla considerazione e alla coscienza dei nostri cittadini perché possano trarne considerazioni, giudizi e stimoli, utili al proseguimento del non sempre facile e agevole cammino della loro città: cosi il passato può collegarsi al presente e proiettarsi nel nostro promettente futuro.
Luigi Bortolussi
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In copertina:
Scuola del Canaletto, Piazza Grande nel ‘700
Accademia dei Concordi, Rovigo