XV FESTIVAL DI MUSICA E CULTURA POPOLARE ANDE, BALI E CANTE

Strumenti ad Ancia libera nei rituali della tradizione popolare

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9-10 dicembre 2016

Centro storico – Rovigo

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Dopo la buona partecipazione di pubblico al Festival dello scorso anno, caratterizzato da una grande attenzione ai repertori di danza, il tema dell’ormai storico Festival rodigino del 2016, è interamente dedicato al suono, alle ande e agli strumenti ad ancia libera (fisarmoniche, organetti, armoniche a bocca, bandoneon, concertine, armonium e melodiche).

Si tratta di strumenti popolarissimi legati al periodo della rivoluzione industriale europea ma il cui antichissimo principio sonoro (ancia libera), si è sviluppato particolarmente in oriente attraverso le varie tipologie degli organi a bocca di canna.

Dalla fine dell’Ottocento e per buona parte del Novecento questi innovativi strumenti soppiantarono lentamente quelli di derivazione agro-pastorale diffondendosi particolarmente tra i ceti popolari.

Anche a Rovigo operò fino alla seconda guerra mondiale la ditta di fisarmoniche e organetti Miotto che proponeva dei modelli (oggi diventati rarissimi) dalle caratteristiche molto singolari.

Recentemente ne sono stati ritrovati alcuni esemplari in discreto stato di conservazione: uno di questi verrà esposto al Festival e susciterà sicuramente l’interesse degli appassionati.

L’anteprima del Festival di quest’anno – nel pomeriggio del 9 dicembre – oltre ad una mostra di strumenti legati alla civiltà contadina, sarà contraddistinta dalla presenza del noto giornalista e scrittore Gian Antonio Stella che ha ambientato proprio nel Polesine il suo primo romanzo: Il maestro magro.

Come di consueto oltre ai concerti serali il Festival sarà arricchito da altre iniziative collaterali tra le quali vanno segnalate lo stage di danze occitane con conseguente festa a ballo del sabato pomeriggio, le presentazioni di nuovi CD che verranno fatte direttamente nel corso delle due serate in cui i musicisti oltre a suonare racconteranno i loro percorsi artistici attraverso questi formidabili strumenti; assisteremo infatti a concerti imprevedibili con molte sorprese e organizzati come una narrazione da filò e siamo certi daranno vita ad una narrazione coinvolgente e ad un’autentica esplosione di ance libere.

Ci piace infine sottolineare ancora una volta il carattere della nostra manifestazione che, arrivata alla quindicesima edizione e affermatasi ormai a livello internazionale, non perde il suo carattere conviviale e di incontro tra musicisti, liutai, ricercatori, ballerini, appassionati di cultura popolare e pubblico in generale.

Mario Cavriani
Presidente dell’Associazione Culturale Minelliana

Roberto Tombesi
Direttore artistico del Festival di Musica e Cultura popolare

XV FESTIVAL DI MUSICA E CULTURA POPOLARE ANDE, BALI E CANTE

Strumenti ad Ancia libera nei rituali della tradizione popolare

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9-10 dicembre 2016

Centro storico – Rovigo

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Dopo la buona partecipazione di pubblico al Festival dello scorso anno, caratterizzato da una grande attenzione ai repertori di danza, il tema dell’ormai storico Festival rodigino del 2016, è interamente dedicato al suono, alle ande e agli strumenti ad ancia libera (fisarmoniche, organetti, armoniche a bocca, bandoneon, concertine, armonium e melodiche).

Si tratta di strumenti popolarissimi legati al periodo della rivoluzione industriale europea ma il cui antichissimo principio sonoro (ancia libera), si è sviluppato particolarmente in oriente attraverso le varie tipologie degli organi a bocca di canna.

Dalla fine dell’Ottocento e per buona parte del Novecento questi innovativi strumenti soppiantarono lentamente quelli di derivazione agro-pastorale diffondendosi particolarmente tra i ceti popolari.

Anche a Rovigo operò fino alla seconda guerra mondiale la ditta di fisarmoniche e organetti Miotto che proponeva dei modelli (oggi diventati rarissimi) dalle caratteristiche molto singolari.

Recentemente ne sono stati ritrovati alcuni esemplari in discreto stato di conservazione: uno di questi verrà esposto al Festival e susciterà sicuramente l’interesse degli appassionati.

L’anteprima del Festival di quest’anno – nel pomeriggio del 9 dicembre – oltre ad una mostra di strumenti legati alla civiltà contadina, sarà contraddistinta dalla presenza del noto giornalista e scrittore Gian Antonio Stella che ha ambientato proprio nel Polesine il suo primo romanzo: Il maestro magro.

Come di consueto oltre ai concerti serali il Festival sarà arricchito da altre iniziative collaterali tra le quali vanno segnalate lo stage di danze occitane con conseguente festa a ballo del sabato pomeriggio, le presentazioni di nuovi CD che verranno fatte direttamente nel corso delle due serate in cui i musicisti oltre a suonare racconteranno i loro percorsi artistici attraverso questi formidabili strumenti; assisteremo infatti a concerti imprevedibili con molte sorprese e organizzati come una narrazione da filò e siamo certi daranno vita ad una narrazione coinvolgente e ad un’autentica esplosione di ance libere.

Ci piace infine sottolineare ancora una volta il carattere della nostra manifestazione che, arrivata alla quindicesima edizione e affermatasi ormai a livello internazionale, non perde il suo carattere conviviale e di incontro tra musicisti, liutai, ricercatori, ballerini, appassionati di cultura popolare e pubblico in generale.

Mario Cavriani
Presidente dell’Associazione Culturale Minelliana

Roberto Tombesi
Direttore artistico del Festival di Musica e Cultura popolare

XIV FESTIVAL DI MUSICA E CULTURA POPOLARE ANDE, BALI E CANTE

Tutti al Ballo!

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12-13 settembre 2015

Monastero Olivetano di San Bartolomeo
Piazzale San Bartolomeo 18 – Rovigo

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Dopo il gran successo del Festival dello scorso anno, dedicato al canto e caratterizzato da un doppio evento: il tradizionale appuntamento rodigino di settembre a cui è seguita, nel mese di ottobre, l’entusiasmante trasferta-gemellaggio in Francia per partecipare al Festival de Musique Populaire di Bourgoin-Jallieu (Lyon), il tema di questa edizione è la danza popolare.

Tale scelta si giustifica, in parte con il crescente successo che questa attività Sta suscitando nel mondo giovanile (si pensi al fenomeno urbano della Mazurca clandestina), in parte con uno degli obiettivi portanti del Festival che intende da sempre valorizzare gli aspetti antropologici e rituali legati alle tradizioni contadine e agropastorali dei nostri territori, le quali anche quest’anno sono ben valorizzate dai numerosi eventi.

A cominciare dall’Anteprima del Festival che avrà luogo sabato 12 settembre alle ore 17,15 presso la sala Flumina del Museo dei Grandi Fiumi, con la presentazione dell’attesa pubblicazione Musiche tradizionali in Polesine, a cura di Paola Barzan, coedizione Squilibri-Minelliana, contenente in tre CD le registrazioni dal vivo, eseguite ancora nel 1968 dall’etnomusicologo Sergio Liberovici tra la gente del Basso e Alto Polesine e conservate negli archivi dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.

Si entrerà nel vivo dell’evento domenica 13 settembre, mattinata interamente dedicata ad aspetti antropologici, con la mostra di Strumenti musicali e le presentazioni del Progetto Danze Venete, del volume Viaggio nella danza popolare in Italia, di CD e di DVD, riservando al pomeriggio-sera, con inizio dalle ore 15 lo Spazio per sviluppare e amplificare la tematica del ballo popolare presso le nuove generazioni che si Stanno avvicinando con grande entusiasmo sia alle danze che alle musiche di tradizione.

L’ambizione dei promotori del Festival sarebbe quella di portare all’attenzione del pubblico una antica danza in auge nel Veneto e nel Polesine, la manfrina, che per diffusione, varietà e rappresentatività possiamo paragonare a una sorta di tarantella del Nord Est.

Ci piace infine sottolineare ancora una volta il carattere di questa manifestazione che, affermatasi ormai a livello internazionale, non perde il suo carattere conviviale e di incontro tra musicisti, liutai, ricercatori, ballerini, appassionati di cultura popolare e il pubblico in generale.

In tutto questo crediamo non siano secondarie la qualità e la dedizione delle persone che da anni collaborano all’iniziativa (che Speriamo in futuro trovi il supporto e l’energia delle nuove generazioni e in particolare la bellezza del luogo che ci accoglie e ancora una volta ci induce a riflettere sulle potenzialità dei nostri siti e dei nostri paesaggi.

Roberto Tombesi
Direttore artistico dei Festival di Musica e Cultura popolare
Mario Cavriani
Presidente dell’Associazione Culturale Minelliana

XIII FESTIVAL DI MUSICA E CULTURA POPOLARE ANDE, BALI E CANTE

in canto popolare

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6-7 settembre 2014

Monastero Olivetano di San Bartolomeo
Piazzale San Bartolomeo 18 – Rovigo

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Il festival di quest’anno è caratterizzato da un doppio progetto: il festival tradizionale che si svolgerà come di consueto a Rovigo al Monastero Olivetano di San Bartolomeo nei giorni 6 e 7 settembre 2014 e sarà dedicato al tema del canto e la trasferta che verrà organizzata dal 9 al 12 ottobre in Francia che andrà a definire una collaborazione pluriennale con l’ass. INIS (Italie Nord Isère) che si concretizzerà con la partecipazione di una importante rappresentanza del festival rodigino al Festival de Musique Populaire di Bourgoin-Jallieu (Lyon).

Un percorso ambizioso a cui lo staff organizzativo ha lavorato per anni (ricordiamo il successo del festival-gemellaggio dello scorso anno a Rovigo) e che ora con grande soddisfazione vede concretizzarsi con la speranza che possa poi allargarsi anche ad altre istituzioni culturali di altri paesi europei.Tutto questo perfettamente in linea con una politica culturale di incontro che da sempre anima le scelte e gli indirizzi artistici del festival.

Scendendo in merito al programma di quest’anno, come si diceva si è voluto porre l’attenzione sul tema del canto sia perché in questa direzione si stanno muovendo le ultime ricerche promosse dall’ass. Minelliana (v. fondo di Sergio Liberovici e le canzoni legate a Giacomo Matteotti), sia per dare risalto ad un aspetto fondamentale della musica popolare quale è la vocalità che, nonostante fosse ben presente nelle scorse programmazioni del festival, aveva a nostro parere, bisogno di una particolare occasione di approfondimento.
Ecco dunque una serie di proposte volutamente variegate in cui l’uso della voce in ambito strettamente popolare si manifesta in modo assai versatile. Ascolteremo il canto melismatico e levantino del gruppo greco Oligon, la forza dirompente e la dolcezza del canto del centro-sud d’Italia di Giuliano Gabriele Ensemble, la voce e il canto come narrazione nello spettacolo dell’Altro Teatro di Firenze, il sanguigno e contagioso canto padano di Vincenzo “Chacho” Marchelli e degli Ariondassa e infine le proposte dalla nostra Giuseppina Casarin presente con due affascinanti progetti: il Coro Multietnico Voci dal Mondo e Il coro delle cicale.

Come di consueto un aspetto non marginale saranno le altre iniziative collaterali ai concerti tra le quali vanno segnalati ben due stage di ballo, due convegni sul canto sociale e politico e l’incontro sulla musica popolare greca. Poi come sempre le danze con la partecipazione straordinaria del formibabile duo belga Cecilia, il gran ballo serale, gli aperitivi e la chicca del concerto notturno che anche quest’anno riserverà qualche bella sorpresa.

Ci piace infine sottolineare ancora una volta il carattere della nostra manifestazione che affermatasi ormai a livello internazionale non perde il suo carattere conviviale e di incontro tra musicisti, liutai, ricercatori, ballerini, appassionati di cultura popolare e pubblico in generale. In tutto questo crediamo non sia secondaria la qualità e la dedizione delle persone che da anni collaborano all’iniziativa (che speriamo in futuro trovi il supporto e l’energia delle nuove generazioni) e in particolare la bellezza del luogo che ci accoglie che ancora una volta ci induce a riflettere sulle potenzialità dei nostri siti e dei nostri paesaggi.

Il direttore artistico
Roberto Tombesi

 

XII FESTIVAL DI MUSICA E CULTURA POPOLARE ANDE, BALI E CANTE
“TRA RODANO E PO”

ANDE, BALI E CANTE 2013

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6-7-8 settembre 2013

Monastero Olivetano di San Bartolomeo
Piazzale San Bartolomeo 18 – Rovigo

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Il tema della dodicesima edizione del festival è decisamente straordinario. È stato coltivato con passione per diversi anni e oggi è finalmente una bellissima realtà frutto della decennale amicizia e collaborazione tra l’associazione Minelliana di Rovigo e l’associazione francese INIS (Italie-Nord Isère) di Bourgoin Jallieu.

L’idea nasce dalla volontà di mettere a confronto due territori accomunati da un secolare rapporto con due fiumi e due delta che hanno segnato la loro storia e che attualmente sono al centro di interessanti problematiche legate alla tutela e allo sviluppo sostenibile.

In entrambi i territori infatti da tempo sono in atto numerose iniziative volte alla valorizzazione dei luoghi e della loro specificità biologica e culturale. Da queste fondamentali premesse culturali, che sono da sempre alla base delle scelte e delle proposte artistiche del festival, si è sviluppata una vera moltitudine di iniziative che oltre alle eccellenze musicali presenti anche quest’anno, andranno a toccare temi linguistici, artistici, scientifici, etnografici ad enogastronomici con l’obiettivo di porre a confronto molti aspetti di questi affascinanti territori mediterranei.

Si partirà come tradizione vuole con un convegno di livello internazionale che quest’anno si è chiamerà TRA RODANO E PO e che grazie anche alla complicità dei vari relatori coinvolti, tra cui il geografo Francesco Vallerani, oltre ai temi peculiari legati ai territori in questione porrà l’attenzione sulle cosiddette “aree marginali”, una vera risorsa, se adeguatamente interpretate.

Poi si entrerà nel vivo della manifestazione con uno stage aperto a grandi e piccini davvero inedito e sorprendente: la costruzione di strumenti musicali con le canne palustri di Rodano e Po a cura dei maestri Maquet e Ganassin. La parte concertistica vedrà un continuo passaggio di palla tra Camargue e Polesine con musicisti strepitosi ad avvicendarsi sui palchi: si andrà dal folk progressivo de L’EMIGRANT con i suoi ospiti, alla visionarietà incantevole del superlativo ensemble mandolinistico MELONIOUS QUARTET e poi una sorpresa musicale tutta da gustare col DUO NARDI-LA MANNA, il GRUPPO OCARINISTICO DI GRILLARA che rivitalizza e rielabora la tradizione ocarinistica locale e il gruppo rodigino de L’HJERBA GUENA con un suo particolare omaggio alla tradizione gitano-flamenca.

A corollario di tutto ciò, come di consueto, stage di danza, di body percussion, una splendida mostra fotografica sul mandolino provenzale, in concomitanza, presso la Pescheria Nuova, con la straordinaria rassegna internazionale d’arte contemporanea RIVERS of A.I.R., curata da Tobia Donà e promossa da Cartiere del Polesine s.p.a., e poi ancora presentazioni di libri, aperitivi musicali e ballo, ballo, ballo ovunque, con gli irriducibili suonatori alsaziani de LE P’TIT BLANC e i polesani di ANDE, CANTE E BALI. Dopo il successo della scorsa edizione e l’apprezzamento del pubblico e degli artisti invitati si confermano come luoghi di particolare fascino e accoglienza del festival il Museo dei Grandi Fiumi e il Monastero degli Olivetani, splendide cornici per un evento che continua a far parlare di sé sia in Italia che all’estero.

Buon festival a tutti!