Con questo convegno, organizzato a Rovigo il 3 dicembre 2005, la Minelliana ha voluto ricordare il patrimonio culturale, sociale, economico e scientifico sorto localmente attorno alla coltivazione ed alla trasformazione industriale della barbabietola da zucchero. Anche se la “campagna” dei numerosi zuccherifici un tempo funzionanti dava lavoro stagionale a moltitudini di operai e di studenti, non molti sanno che in questo settore il Polesine ha rappresentato, fin dagli inizi, un punto di riferimento non solo in ambito nazionale. Infatti, a Rovigo si tenne nel novembre del 1901 il “Primo Congresso Nazionale dei Bieticoltori” nel quale si posero le basi per rapporti interprofessionali e quindi per lo sviluppo della bieticoltura e dell’industria saccarifera. Da quella data, la barbabietola si è diffusa in modo esponenziale nelle regioni d’Italia. Dal 1914 Rovigo è anche sede della “Regia Stazione Sperimentale di Bieticoltura”, che diede un contributo ancora tangibile alla ricerca ed al miglioramento genetico delle varietà coltivate in tutto il mondo.
Il congresso “Le Radici della Dolcezza” si è svolto pochi giorni dopo le decisioni prese a Bruxelles sul mercato comunitario dello zucchero, decisioni che hanno più che dimezzato, in un colpo solo, la nostra bieticoltura. L’unico zuccherificio ancora in funzione nel Polesine, quello di Porto Viro, è stato chiuso e sarà forse destinato alla produzione di alcool da mais.
Enrico Biancardi
PIANO DELL’OPERA
Presentazione di Enrico Biancardi
Prolusione di Raffaele Cavalli
Parte Prima: I pionieri
G. MOSCA, Ricerca scientifica e sperimentazione bieticola in Italia tra Otto e Novecento
L. LUGARESI, Il Polesine luogo storico dell’industria saccarifera. Geografia della produzione e storia del paesaggio
E. BIANCARDI, Ottavio Munerati e la Regia Stazione Sperimentale di Bieticoltura di Rovigo
L. GALLETTO, Tito Poggi e la cattedra ambulante di agricoltura
A. SOLDÀ, Il Primo Convegno Nazionale dei Bieticultori, Ugo Casalicchio e l’Associazione Nazionale Bieticoltori Polesana
O. CAPPELLARI, La formazione di un ceto imprenditoriale veneto e la rete degli interessi: Dante Marchiori, Emilio Maraini, Eugenio Petrobelli.
S. TALBOT, Camillo Borgnino: un protagonista del decollo dell’industria saccarifera italiana
D. MAZZOTTA, Gli zuccherifici del Veneto tra archeologia industriale e storia: i luoghi e gli spazi del lavoro
Parte Seconda: Evoluzione del rapporto fra bieticoltura e industria saccarifera
G. BEDESCHI, La bieticoltura e l’industria saccarifera Italiana: i primi tentativi
A. CAVALLINI, Progressi tecnologici nella coltivazione della barbabietola da zucchero
L. SCALCO, L’industria saccarifera nel Polesine tra le due guerre
L. CONTEGIACOMO, L’azienda bieticola di Vittorio Pelà a Castelguglielmo: un esempio di politica agraria equilibrata
A. FRISON, Redditività e progresso della bieticoltura veneta in confronto al mais(anni 1970-2005)
A. GUIDORZI, Le radici della dolcezza: L’affermazione di un sapore, gli usi e le funzioni dello zucchero nel tempo
C. A. RONCARATI, Prospettive della bieticoltura nel contesto Europeo
Indice dei nomi
Indice dei luoghi
Indice del volume